Smaltimento amianto e Eternit TorinoSmaltimento amianto e Eternit Torino

L’ammontare del lavoro svolto, ai fini dell’ottenimento dell’incentivo, per lo Smaltimento amianto e Eternit Torino non può essere inferiore ai 20.000 Euro e non superiore ai 400.000. È possibile richiedere le agevolazioni e usufruirne fino al 31 dicembre 2020.Quali sono le spese per cui è possibile richiedere il Bonus Amianto 2020 Le spese per cui si può accedere al credito sono quelle dei lavori di smaltimento di amianto e Eternit nelle seguenti strutture: lastre piane o ondulate coperture e manufatti Eternit tubi canalizzazione contenitori per trasporto e stoccaggio di fluido (ad uso civile e industriale) sistemi di coibentazione industriale Inoltre, possono essere scontate fino al 10% le spese di consulenza professionale per lo smaltimento dell’Eternit, per un massimo di 10.000 Euro. Non è possibile, invece, richiedere il Bonus per le spese che riguardano ricostruzione delle coperture e altri lavori successivi alla bonifica. Al nostro ministero arrivano ogni anno le richieste di finanziamento per la bonifica. – aggiunge D’Aprile – Quasi tutte le 20 regioni d’Italia hanno fatto richiesta per il risanamento dell’edilizia scolastica: se ne deduce che le nostre scuole pubbliche siano quelle a vivere la situazione d’emergenza più grave perchè è lì che si recano ogni giorno i nostri figli”.

In Italia a che punto siamo con le bonifiche. Smaltimento amianto e eternit Torino

Smaltimento amianto e Eternit Torino
Smaltimento amianto e Eternit Torino

E se spaventano le concentrazioni d’amianto sul nostro territorio, messe a confronto con le bonifiche effettuate c’è davvero da far tremare i polsi: la mappa del ministero dell’Ambiente indica infatti che soltanto 832 del totale sono i siti bonificati, 339 quelli parzialmente risanati (con prime misure di messa in sicurezza con le risorse economiche disponibili) e ben 30.309 quelli dove ancora la bonifica non è neppure cominciata. La presenza di Eternit o di cemento-amianto coinvolge scuole (che per le Regioni hanno la priorità nei finanziamenti per la bonifica), tetti di edifici anche pubblici, ospedali, case di riposo, aree residenziali e industriali attive o dismesse (779 in totale). E anche qui la mappatura non è fedele alla realtà perchè c’è disomogeneità nei criteri di raccolta dati da parte delle Regioni e delle Province autonome – che entro il 30 giugno di ogni anno hanno l’obbligo di trasmettere i dati sulla presenza di amianto – nonostante modalità di esecuzione della mappatura siano state concordate e definite a livello nazionale.

Siamo esposti a malattie gravi? Smaltimento amianto e eternit Torino

Messo al bando più di 20 anni fa, precisamente con la legge 257 del 1992, lo Smaltimento amianto e eternit Torino continua ad essere presente in tutte le nostre città e a far paura. Questo materiale, chiamato ‘killer silenzioso’ perchè respirandone le fibre ci si espone al rischio di tumori mortali come il mesotelioma, è stato largamente usato per anni, in combinazione con il cemento, in quasi ogni tipologia di costruzione. Oggi si trova in molti edifici privati e pubblici delle nostre città: dai capannoni industriali ai tetti delle abitazioni private, per arrivare ad ospedali, scuole e perfino asili nido. Ma quanto amianto c’è ancora in Italia, dove si trova e a che punto è la bonifica di quello che ad oggi è considerato il più pericoloso e diffuso agente cancerogeno ambientale? E se spaventano le concentrazioni d’amianto sul nostro territorio, messe a confronto con le bonifiche effettuate c’è davvero da far tremare i polsi: la mappa del ministero dell’Ambiente indica infatti che soltanto 832 del totale sono i siti bonificati, 339 quelli parzialmente risanati (con prime misure di messa in sicurezza con le risorse economiche disponibili) e ben 30.309 quelli dove ancora la bonifica non è neppure cominciata. La presenza di Eternit o di cemento-amianto coinvolge scuole (che per le Regioni hanno la priorità nei finanziamenti per la bonifica), tetti di edifici anche pubblici, ospedali, case di riposo, aree residenziali e industriali attive o dismesse (779 in totale). E anche qui la mappatura non è fedele alla realtà perchè c’è disomogeneità nei criteri di raccolta dati da parte delle Regioni e delle Province autonome – che entro il 30 giugno di ogni anno hanno l’obbligo di trasmettere i dati sulla presenza di amianto – nonostante le modalità di esecuzione della mappatura siano state concordate e definite a livello nazionale.

Per maggiori informazioni: smaltimentoamianto-eternit.com